sabato 4 aprile 2015

TERRENO, MORFOLOGIA E USI.

Inizio una serie di post dove riprendiamo per ordine gli elementi costituenti la struttura stessa di un'edificio qualunque: 

  • Terreno
  • Fondazioni
  • Murature 
  • Solai
  • Tetti
Questi che ho elencato sono i #5elementifondamentali che rappresentano un'edificio e sono imprescindibili per la preparazione dell'edificio stesso e l'ordine non è assolutamente casuale, in quanto si procede sempre con la scelta del terreno adatto prima di iniziare qualunque processo edificatorio

OBBIETTIVI

Ora l'obbiettivo del post non é assolutamente quello di disquisire in modo tecnicistico sulle caratteristiche geologiche dei suoli, per quel compito esiste appunto la figura del Geologo, tuttavia quest'ultimo insieme all'Archittetto, all'Ingegnere al Geometra ed al Perito Edile collaborano insieme per aiutare l'Impresa di costruzioni nella realizzazione dell'immobile o dell'opera d'arte (ponte, cavalcavia, galleria, porto o aeroporto). La mia esperienza sia di Geometra e di Imprenditore Edile (sono 10 anni che mi cimento in entrambi i ruoli) mi ha insegnato che per portare a compimento con successo un'opera edile di qualunque tipo i vari tecnici sopracitati NON entrano mai in conflitto, anzi avendo competenze complementari e specifiche ognuno sopperisce alle mancanze dell'altro il tutto per portare a compimento l'opera. Si procede come tutti insieme come in una sala operatoria dove ogni elemento (infermiere anestesiste, chirurgo, assistenti) collaborano insieme per salvare la vita alle persone...in edilizia è la stessa identico discorso.

 TERRENO ED ALCUNE CURIOSITÁ


Di fondamentale importanza prima della realizzazione di un'edificio è l'esame attento del terreno, ossia delle sue caratteristiche fisico-chimiche che ne caratterizzano la resistenza alle sollecitazioni meccaniche, la permeabilità all'acqua.
La prima normativa italiana che ha considerato il terreno come parte integrante dell'opera e di fondamentale importanza è il D.M 21.01.81 modificato in parte dal D.M 11.03.88.

Prima di tale data difficilmente si progettava un'edificio considerando facendo un adeguata indagine geognostica e geotecnica e si pensava che il terreno fosse un'entità molto schematica e semplice e che con la sola esperienza del progettista era in grado di colmare.
Questa mancanza normativa è stata anche una delle motivazioni per cui oggi l'Italia ha accumulato con il passare dei decenni edifici realizzati senza tener conto delle peculiarità dei terreni (posizione plano-altimetrica, adiacenza di corsi d'acqua come: fiumi, torrenti, rogge e ruscelli; piuttosto che bacini come: laghi e mari.
(fonte Manuale Tecnico del Geometra e del Geometra Laureato edizioni Utet)

Se pensiamo che in Italia alla data del 31/12/2012 gli immobili in Italia erano 62.877.106 di cui 
  • 34.426.567 le abitazioni (ossia il 54,8%); 
  • 23.348.956 le pertinenze alle abitazioni (ossia il 37,1%); identificabili con le autorimesse, i posti macchina, le tettoie e le cantine (censite separatamente all'abitazione)
  • 5.101.153 gli immobili non residenziali (ossia l'8,1%)
vedi link: IMMOBILI IN ITALIA 2015  (fonte Agenzia delle Entrate); e se consideriamo che prima del 81gli immobili nella sola Regione Veneto erano ben 777.394  qui il link dello studio effettuato: METODI DI ANALISI DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE ED APPLICAZIONI PRATICHE SCALA URBANA (fonte iuav); iniziamo a capire che il problema inizia ad essere molto molto rilevante perché influenza la nostra vita sotto molteplici aspetti principalmente riguardanti non solo il punto di vista dell'inquinamento ambientale ma anche quello della sicurezza dell'edificio; in quanto ogni terreno ha delle precise caratteristiche fisico-chimiche che se messe anche in correlazione con il fattore climatico può portare a conseguenze che definire gravi è solo un eufemismo.
Qui di seguito un piccola lista tratta da Wikipedia sui disastri italiani e sulle cause: ALLUVIONI ED INONDAZIONI IN ITALIA.
Questi disastri li potete anche trovare su questa pagina Web: DISSESTO ITALIA dove si afferma che tra il 1944 e il 2012 le inondazioni sono costate all'Italia ben 61,5 mld di € con 12.600 (tra morti e feriti) e 700.000 sfollati.
Senza contare poi gli episodi di malagestione del territorio legati ad esempio alla presenza di discariche abusive (specialmente nel Sud Italia) dove il territorio e tutto l'ambiente sono stati contaminati (anche per colpa di infiltrazioni mafiose nelle istituzioni).

Dopo tutti questi dati, ed i vari video legati al problema del #dissestoidrogeologico, all' #inquinamentodelsuolo vi sarete chiesti come l'edilizia (che nel passato ha creato tutti questi problemi) possa diventare essa stessa lo strumento per uscire da questa situazione problematica, rimediare agli errori passati e guardare al futuro con rinnovato vigore e nuovo slancio.

PROPOSTE  E SOLUZIONI?

Vi illustrerò delle novità, alcune per la verità in funzione già da anni ma in parte causa una crisi del settore immobiliare che per quanto riguarda l'edilizia risale al meno agli anni 2007/2008 ed in parte a causa del tipico pessimismo latino (quando le cose non vanno bene) ci hanno portato nella situazione attuale.
Inoltre vorrei citare le risorse che la politica ha messo in campo per ridurre il più possibile il  #dissestoidrogeologico su tutto il terreno dello Stato:




Dal punto di vista legislativo 


  • oltre ai D.M 21.01.81 e al D.M 11.03.08 che hanno introdotto le indagini geognostiche e geotecniche per stabilire la qualità del terreno che andava ad essere toccato da interventi edilizi, anche se le variabili in gioco sono notevoli e dipendono spesso spesso da una valutazione soggettiva e problematiche di tipo tecnico-economico.Comunque sia queste valutazioni vengono sempre realizzate da personale esperto: i #Geologi.

  • Anche con la vecchia normativa che ancor oggi si applica, quella degli appalti pubblici (D.L 163/2006 - Codice appalti e Norme Tecniche per le costruzioni 2008) veniva previsto la redazione di uno studio geologico, idrogeologico ed idrologico già in fase di progettazione preliminare ed un approfondimento dello studio in fase di progettazione definitiva con le indagini geognostiche approfondite laddove necessario, ovviamente il tutto correlato al progetto edilizio in essere su quel terreno.
In particolare modo nel Progetto preliminare deve contenere: (Codice appalti pubblici relativi a servizi a lavori e forniture, approvato con D.L 163 del 12 aprile 2006 ed aggiornato con le modifiche introdotte dal D.L 12.05.2006, dal D.L 26.01.2007 n.6 dal D.L 31.07.2007 n.113 e dal D.L 11.09.2008)

  • Carta geologica, geomorfologica e idrogeologica in scala non inferiore a 1:10.000;

  • Profilo geologico/ idrogeologico con caratterizzazione geotecnica e geomeccanica dei versanti dei principali litotipi in scala non inferiore a 1:10.000/1.000.

  •  Planimetria con macro-zonazione sismica in scala non inferiore a 1:25.000

  • Sezioni geotecniche con indicazioni delle unità stratigrafiche omogenee sotto il profilo fisico-meccanico, delle principali grandezze fisiche e proprietà indice, nonché del regime delle pressioni interstiziali nel volume significativamente interessato dall'opera, in scala non inferiore a 1:5.000/500.

Mentre il Progetto definitivo deve contenere:
  • La relazione geologica e geoidrologica che a sua volta comprende:
    • l'identificazione delle formazioni presenti nel sito;
    • lo studio dei tipi litologici;
    • lo studio della struttura e dei caratteri fisici del sottosuolo;
    • definisce il modello geologico-tecnico del sottosuolo
    • illustra e caratterizza gli aspetti stratificati, strutturali, idrogeologici, geomorfologici, litotecnici e fisici, nonché il conseguente livello di pericolosità geologica e il comportamento in assenza ed in presenza delle opere.
  • La relazione geotecnica e geomeccanica: definisce, alla luce di specifiche indagini, il comportamento meccanico del volume del terreno influenzato, direttamente o indirettamente, dalla costruzione del manufatto stesso. Illustra inoltre i calcoli per gli aspetti si riferiscono al rapporto del manufatto del terreno;
  • La relazione sismica: comprende l'inquadramento geologico e morfologico l'individuazione delle categorie sismiche a cui afferiscono le opere in progetto, con riferimento alle macro zone stabilite dalla normativa vigente; l'indicazione dei criteri di progettazione utilizzati nelle verifiche e della normativa di riferimento;
  • Planimetria ubicazione indagini geognostiche in scala non inferiore a 1:5.000;
  • Carta geologica in scala non inferiore a 1:5.000
  • Carta geomorfologica in scala non inferiore a 1:5.000;
  • Carta idrogeologica in scala non inferiore a 1:5.000;
  • Profilo geologico in scala non inferiore a 1:5.000;
  • Profilo geotecnico in scala non inferiore a 1:5.000/500;
  • Corografia dei bacini in scala non inferiore a 1:25.000; siti di cava, di deposito temporaneo, di recupero e di discarica:
  • La planimetria rappresentativa dei siti di cave e di deposito temporaneo di recupero e di discarica, in scala non inferiore a 1:5.000 nelle situazioni anteriori e posteriori agli interventi;
  • La sistemazione finale del singolo sito in scala adeguata;
  • Il piano di coltivazione e di recupero delle cave utilizzate, con relative planimetrie e sezioni.
Lo studio geologico finalizzato alla realizzazione di una qualunque opera edilizia costruita o da costruire, deve quindi contenere tutte quelle informazioni che consentano l'identificazione delle caratteristiche geologiche generali del sito ove si interviene.
In particolare:


  • L'analisi geomorfologica d'inquadramento dell'area con una descrizione dei processi morfo-evolutivi in atto o potenziali (con particolare attenzione ad eventuali dissesti); l'analisi andrà estesa ad una vasta area circostante il sito d'indagine;
  • Lo studio della circolazione superficiale e del drenaggio nel sito d'interesse con particolare attenzione alla presenza di corsi d'acqua o semplici impluvi (eventuale attenzione a portate di piena); potrà essere significativa ai fini dello studio ogni linea di ruscellamento superficiale presente in un più vasto intorno a monte ed a valle del sito d'intervento;
  • L'individuazione di possibili cavità e condotti carsici e sinkhole o segnalazione di condizioni di rischio potenziale;
  • L'inquadramento geologico dell'area con una descrizione dettagliata delle successioni litologiche presenti in profondità individuali nell'area con un rilevamento geologico di superficie o con indagini dirette;
  • La caratterizzazione geotecnica dei terreni superficiali desunta da indagini in sito e/o in laboratorio per tutta la profondità d'interesse geotecnico da definire in funzione dell'opera da realizzare;

La mancanza di un adeguata studio geologico a monte della progettazione o la mancata valutazione dello stesso da parte dei progettisti, è spesso la causa di problematiche successive. È quindi fondamentale, prima dell'inizio dei lavori, definire:

  • La presenza dello studio geologico dell'area;
  • L'adeguatezza dello studio eseguito rispetto al l'importanza e alla localizzazione dell'opera da realizzare;
La corrispondenza del progetto alle previsioni contenute nello studio geologico.

(Fonte: Manuale del Geometra e del Laureato Junior - UTET)

Dal punto di vista pratico tecnico

In questa sezione invece volevo riassumervi con un'esempio pratico che arriva direttamente dalla mia esperienza di costruttore edile e di Geometra libero professionista con una pratica geologica realizzata per la costruzione dei nostri immobili, per farvi comprendere cosa effettivamente verrebbe previsto.

Ecco la relazione (in 6 foto) che dimostra quanto detto sopra.








RISULTATI FINALI.

Il prodotto che è scaturito da tali normative e tale relazione è stata descritta già nel post:IMMOBILE, COME NASCE L'IDEA E COME SI CONCRETIZZA parte 2 la realizzazione
Vi aspetto.

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