lunedì 7 novembre 2016

CHE COSA È L'AGIBILITÀ DI UN IMMOBILE? (parte 1)

PREMESSA

Nel post precedente abbiamo parlato di antisismica in edilizia, in seguito all'evento catastrofico del 24 agosto 2016 ad Accumuli ed Amatrice, dando delle indicazioni in merito di cosa fosse un terremoto, come misurarlo e di quali fossero alcune tecnologie disponibili.
In questo post però voglio parlare di come si ottiene l'Agibilità degli immobili (sia nuovi, sia ristrutturati) in quanto appena ho letto questa notizia Consiglieri romani che fanno i sopralluoghi per l'Agibilità ho capito che è necessario fare chiarezza su questo punto.
Premesso che non è mio interesse fare tifo politico, è mio interesse spiegare (come addetto ai lavori) quali siano effettivamente le caratteristiche richieste ad un qualunque edificio per essere considerato fruibile al pubblico;  e che senza il rispetto della normativa vigente non può assolutamente essere assodata l'agibilità dello stesso.
Sotto il riferimento legislativo a cui ogni tecnico è soggetto per la verifica dei requisiti richiesti per ottenere il Certificato di Agibilità.

QUALE E' LA NORMATIVA EDILIZIA IN MERITO DI AGIBILITÀ?

La normativa cardine a cui ogni edificio deve far riferimento è il D.P.R. 380/2001 (fonte: bosettiegatti.eu) ed in particolare gli articoli che trattano di Agibilità sono compresi nel TITOLO III (Agibilità degli edifici) 
diviso a sua volta negli articoli
Art. 24 (L.) Certificato di Agibilità:

1) Il certificato di Agibilità attesta la sussistenza delle condizioni di sicurezza delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico degli edifici e degli impianti negli stessi installati, valutate secondo quanto dispone la normative vigente.

2) Il certificato di agibilità viene rilasciato dal dirigente o dal responsabile del competente ufficio comunale con riferimento ai seguenti interventi:

  • a) nuove costruzioni
  • b) ricostruzioni o soprelevazioni, totali o parziali;
  • c) interventi sugli edifici esistenti che possano influire     sulle condizioni di cui al comma1.

3)       Con riferimento agli interventi di cui al comma 2, il soggetto titolare del permesso di costruire o il soggetto che ha presentato la segnalazione certificata di inizio attività o la denuncia di inizio attività, o i loro successori o aventi causa, sono tenuti a chiedere il rilascio del certificato di agibilità. La mancata presentazione della domanda comporta l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da 77 a 464 euro.(comma così modificato dall'art. 17, comma 1, lettera o), legge n. 164 del 2014).

4) Alla domanda per il rilascio del certificato di agibilità deve essere allegata copia della dichiarazione presentata in catasto, redatta in conformità alle disposizioni dell'articolo 6 del regio decreto-legge 13 aprile 1939, n.652 e successive modificazioni e integrazioni.

4 bis) Il certificato di agibilità può essere richiesto anche:(comma aggiunto dall'art. 30, comma 1, lettera g), legge n. 98 del 2013)
  • a) per singoli edifici o singole porzioni della costruzione, purché funzionalmente autonomi, qualora siano state realizzate e collaudate le opere di urbanizzazione primaria relative all’intero intervento edilizio e siano state completate e collaudate le parti strutturali connesse, nonché collaudati e certificati gli impianti relativi alle parti comuni;
  • b) per singole unità immobiliari, purché siano completate e collaudate le opere strutturali connesse, siano certificati gli impianti e siano completate le parti comuni e le opere di urbanizzazione primaria dichiarate funzionali rispetto all’edificio oggetto di agibilità parziale.

 Art. 25 (R.) Procedimento di rilascio del certificato di agibilità:

1) Entro quindici giorni dall'ultimazione dei lavori di finitura dell'intervento, il soggetto di cui all'art.24, comma 3, è tenuto a presentare allo sportello unico la domanda di rilascio di certificato di agibilità, corredata dalla seguente documentazione:
  • a) richiesta di accatastamento dell'edificio, sottoscritta  dallo stesso richiedente il certificato di agibilità, che lo sportello unico provvede a trasmettere al catasto;
  • b) dichiarazione sottoscritta dallo stesso richiedente il certificato di agibilità di conformità dell'opera rispetto al progetto approvato, nonchè in ordine alla avvenuta prosciugata dei muri e della salubrità degli ambienti;
  • c) dichiarazione dell’impresa installatrice che attesta la conformità degli impianti installati negli edifici adibiti ad uso civile alle prescrizioni di cui agli articoli 113 e 127, nonché all’articolo 1 della legge 9 gennaio 1991, n. 10, ovvero certificato di collaudo degli stessi, ove previsto, ovvero ancora certificazione di conformità degli impianti prevista dagli articoli 111 e 126 del presente testo unico.
2) Lo sportello unico comunica al richiedente, entro dieci giorni dalla ricezione della domanda di cui al comma 1, il nominativo del responsabile del procedimento ai sensi degli articoli 4 e 5 della legge 7 agosto 1990, n. 241

3) Entro trenta giorni dalla ricezione della domanda di cui al comma 1, il dirigente o il responsabile del competente ufficio comunale, previa eventuale ispezione dell’edificio, rilascia il certificato di agibilità verificata la seguente documentazione:
  • a) certificato di collaudo statico di cui all’articolo 67;
  • b) certificato del competente ufficio tecnico della regione, di cui all’articolo 62, attestante la conformità delle opere eseguite nelle zone sismiche alle disposizioni di cui al capo IV della parte II;
  • c) la documentazione indicata al comma 1;
  • d) dichiarazione di conformità delle opere realizzate alla normativa vigente in materia di accessibilità e superamento delle barriere architettoniche di cui all’articolo 77, nonché all’articolo 82.
4) Trascorso inutilmente il termine di cui al comma 3, l'agibilità s'intende attestata nel caso sia stato rilasciato il parere dell'ASL di cui di cui all’articolo 5, comma 3, lettera a). In caso di autodichiarazione, il termine per la formazione del silenzio assenso è di sessanta giorni.

5) Il termine di cui al comma 3 può essere interrotto una sola volta dal responsabile del procedimento, entro quindici giorni dalla domanda,esclusivamente per la richiesta di documentazione integrativa, che non sia già nella disponibilità dell’amministrazione o che non possa essere acquisita autonomamente. In tal caso, il termine di trenta giorni ricomincia a decorrere dalla data di ricezione della documentazione integrativa.

5.bis)  Ove l'interessato non proponga domanda ai sensi del comma 1, fermo restando l'obbligo di presentazione della documentazione di cui al comma 3, lettere a), b) e d), del presente articolo, e a all'articolo 5, comma 3, lettera a), presenta la dichiarazione del direttore dei lavori o, qualora non nominato, di un professionista abilitato, con la quale si attesta la conformità dell'opera al progetto presentato e la sua agibilità, corredata dalla seguente documentazione:(comma aggiunto dall'art. 30, comma 1, lettera h), legge n. 98 del 2013)

  • a) richiesta di accatastamento dell'edificio che lo sportello unico provvede a trasmettere al catasto;
  • b) dichiarazione dell'impresa installatrice che attesta la conformità degli impianti installati negli edifici alle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico valutate secondo la normativa vigente.

5-ter. Le Regioni a statuto ordinario disciplinano con legge le modalità per l'effettuazione dei controlli.(comma aggiunto dall'art. 30, comma 1, lettera h), legge n. 98 del 2013, poi così modificato dall'art. 17, comma 1, lettera p), legge n. 164 del 2014)
Art. 26 (L) - Dichiarazione di inagibilità

1. Il rilascio del certificato di agibilità non impedisce l’esercizio del potere di dichiarazione di inagibilità di un edificio o di parte di esso ai sensi dell’articolo 222 del regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265.

Nel prossimo post entreremo più nel dettaglio con esempio pratico pratico di come controllare (se trattasi di edificio esistente) o realizzare tutte le pratiche per arrivare all'agibilità di un qualunque edificio, cercando di essere il più possibile esaustivo e non parco di dettagli. Come al solito se avete domande non esitate a scrivermi. 

Nostra realizzazione a Milano via Balduccio 5

venerdì 23 settembre 2016

LE TECNOLOGIE DEGLI IMMOBILI (2° parte: cenni su Antisismica).

PREMESSA 


Questo post (originariamente previsto successivamente) nasce per dare o provare a dare delle risposte al problema di cosa sia una sisma e come contrastarlo (antisismica), in seguito al terribile terremoto che ha colpito l'Italia centrale con epicentro ad Accumuli del 24 agosto 2016.

COSA E' UN TERREMOTO?

Prima di parlare di interventi legati al terremoto è importante capire cosa sia un terremoto per iniziare ad orientarsi ed avere una base di partenza da cui partire per il nostro discorso.
Il terremoto è un movimento che è prodotto dai moti convettivi del mantello che spinge e trascina le placche generando sforzi che sono massimi vicino ai confini tra le placche stesse,  e su 
come per esempio in Italia e in generale in tutto il Mediterraneo, e minimi al loro interno, come succede nel Canada o nell'Africa centro-occidentale. (fonte: INGVterremoti). Per meglio comprendere ciò di cui si parla vi rimando a questo blog dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia che tratta l'argomento specifico dei terremoti ed in particolare la sezione FAQ - Domande Frequenti sui terremoti ci da tutte le nozioni di partenza che ci servono per iniziare a capire meglio i terremoti; quindi a partire dalla loro formazione nelle profondità della Terra fino ad arrivare a noi.

venerdì 17 giugno 2016

LE TECNOLOGIE DEGLI IMMOBILI (1° parte: cenni su Tecnologie Attive)

PREMESSA.

Dopo una lunga pausa, eccoci qui di nuovo a parlare di edilizia e più specificatamente di tecnologie applicate al settore edile.
Essendo un argomento complesso ed estremamente corposo e vasto (sia dalla mia esperienza diretta sia in base al continuo aggiornamento quotidiano) ho pensato di dividere il post dedicato alle tecnologie in più sotto-settori e con applicazioni pratiche in modo da iniziare a fare un distinguo.
In questo post mi limiterò a farvi un elenco esaustivo ed una spiegazione di tutte le possibilità che ci offre il mercato ed il progresso e per ogni applicazione vedremo nei post in seguenti di entrare nel dettaglio.

TECNOLOGIE ATTIVE E PASSIVE.

La tecnologia è solo nell'informatica? No assolutamente, ormai è completamente assorbita in ogni ambito e l'edilizia forse è il settore ad altissimo contenuto tecnologico in quanto dobbiamo per forza parlare di tecnologie attive: tutti quei dispositivi elettronici od elettrotecnici che permettono un controllo delle prestazioni e della sicurezza dei nostri elettrodomestici e quindi della nostra vita, tra questi troviamo:
    • Dispositivi touch screen per il controllo remoto della temperatura ambiente e relative valvole termostatiche e contabilizzatori di calore (ad esempio Caleffi WiCal®) 
                                  
    • Sistemi di controllo per la gestione efficiente dell'energia in cloud (vedi ad esempio Monet di Siemens) ma potrei citarne altri

                                   
    • Sistemi per il controllo dell'anti intrusione o anti fumo e anti allagamento integrati con sistemi cloud (Ad esempio Risco Lightsys 2) e potrei citarne altri

                                   
    • Crono-termostati per il controllo della temperatura ambiente (vedi Nest)
                                    

    • Oppure veri e propri sistemi domotici per il totale controllo della casa integrato (vedi ad esempio Bticino My home) per il totale controllo della casa integrato

                                   


    • Domotica Vimar by-me (altro esempio di controllo integrato della casa) 

                                   

    • Sistemi per la ventilazione meccanica controllata negli edifici, per permettere il massimo ricambio d'aria pur senza aprire o chiudere i serramenti e mantenere una perfetta salubrità negli ambienti un esempio (sistemi a doppio flusso recuperatore di IRSAP)


    • oppure HOVAL HOME VENT®

      • le pompe di calore (qui una spiegazione generale di cosa sono):



    SONO AGEVOLABILI DAL FISCO ITALIANO QUESTI SISTEMI?

    La rapida presentazione di alcuni prodotti , assolutamente non esaustiva (altrimenti non sarei stato assolutamente in grado di sintetizzare il post), sono AGEVOLABILI al 65% dal fisco italiano in quanto permettono un notevole risparmio energetico (ad esclusione degli antifurti agevolabili comunque al 50%, insieme alle opere edili associate).
    Anche l'IVA per la prestazione di servizi è del 10% insieme alle detrazioni.
    Sicuramente sono da segnale le guide dell'Agenzia dell'Entrate.

    Nel prossimo post faremo una rapida disamina su alcune Tecnologie passive e poi proveremo ad analizzarle meglio in modo da capire le loro applicazioni.


    sabato 23 aprile 2016

    COME SISTEMARE LE PERDITE ED INFILTRAZIONI DI UN SOLAIO.

    Qualche tempo fa avevo realizzato questo post dove illustravo una possibile soluzione per una perdita (infiltrazione d'acqua) avvenuta sul tetto terrazzo di un'attico e tutti i vari passaggi per risolverla, dalla ricerca delle possibili cause alla soluzione del problema, ora in quest'altro farò lo stesso per un altra infiltrazione simile, ossia una perdita che ha colpito lo stesso condominio in un un punto differente: il solaio del terrazzo di un alloggio al piano terra la cui perdita stava danneggiando il locale dove erano e sono situati i motori degli impianti aspirapolveri dei singoli alloggi.
    Per farvi capire di cosa sto parlando ecco cosa intendo per impianto aspirapolveri vi rimando a questa pagina della GDA tanto per avere idea di cosa sto parlando e di quale problema stavamo andando incontro (rischio fulminazione per bagnamento dell'impianto elettrico dell'impianto aspirapolveri centralizzato).

    CONTESTO DELL'INTERVENTO

    Il condominio oggetto dell'intervento è questo (già citato nel precedente post), trattasi del Condominio "Giardino"a Biella.


    1. Foto del retro (dove al piano terra è situato l'intervento)

    2. Dietro al ponteggio abbiamo l'intervento
     l'intervento in oggetto nel presente post è stato realizzato in epoca successiva ai lavori condominiali citati nel post precedente. 

    INTERVENTO VERO E PROPRIO.

    L'intervento vero e proprio è consistito nella ricerca guasti nella centrale degli aspiratori, in quanto le perdite hanno causato questi danni qui (foto 3 e 4) :

    3. Bagnamento nelle cantine
                                               
    4. Bagnamento nel locale contatori


    5. Planimetria dell'Intervento (in rosso tratteggiato il terrazzo soprastante)

     Le immagini dei locali 3 e 4 (sottostanti al terrazzo che creavano questi danni) erano rispettivamente il 5/C e il locale LT nella planimetria in foto n.5

    COME INTERVENIRE PER RISANARE IL PROBLEMA?

    L'intervento per andare a sistemare i danni delle foto (sopra) ha richiesto un sopralluogo nella parte soprastante al locale oggetto del danno, ecco cosa abbiamo trovato:

    6. Foto all'interno dell terrazzo appena dopo il primo smantellamento della pavimentazione
    7. Altra vista dell'apertura da cui siamo passati per accedervi

    8. La sorpresa alla demolizione del sottofondo


    Come è possibile notare le foto dei danni da bagnamento (vedi foto 3 e 4) nei locali sottostanti erano portati da questa situazione presente (nelle foto 8, 9 ,10 e 11) dove a causa della perdita di un tubo dell'acqua abbiamo avuto questi problemi.




    9. Apertura completa dello scavo


    10. Causa del danno ossia perdita da fioriera adiacente nel terrazzo


    11. Vista generale del disastro

    Inoltre il terrazzo era privo di uno scarico e come possibile vedere nella (foto 1 in basso) recuperava tutta l'acqua di caduta dai terrazzi soprastanti, inoltre era inesistente uno scarico per l'acqua piovana, e ciò a causato l'allagamento del sottofondo (tra l'altro realizzato in terra). Con la terra bagnata abbiamo poi fatto il carico sul camion come da foto 12.

    12. Carico del materiale di risulta eliminato dal sottofondo e caricato su camion


    13. Pulizia ed asciugatura del fondo con della segatura prima dell'inizio lavori

    Per poter iniziare la nuova realizzazione del fondo abbiamo dovuto asciugare tutta l'acqua ancora presente utilizzando della segatura di legno per poter assorbirla e poter lavorare sull'asciutto per posare la guaina bituminosa; nonostante tutto già prima di questa operazione abbiamo svuotato una decina di paioli d'acqua dal fondo, (le immagini 8,9,10 e 11) sono molto eloquenti circa la situazione preesistente.

    Le Cause di questo disastro?

    Eccole qui nelle foto 14 e 15 le cause di questo disastro: dei buchi che scaricavano l'acqua delle fioriere nella terrazza.

    14. Buchi nella Fioriera dove passavano i tubi dell'acquedotto e gas


    15. Fine della pulizia con la segatura


    QUINDI COME RISOLVERE IL PROBLEMA DELLO SCARICO?

    Semplicemente ho dovuto realizzare uno scarico vero e proprio e noi lo abbiamo realizzato così: dalla realizzazione del buco nel muretto per lo scarico (vedi foto 16 alla chiusura dello scarico) alla copertura del terreno (foto 23).


    16. Realizzazione foro nel muro ed inserimento tubo di scarico


    17. Uscita dal muretto con il tubo


    18. Attraversamento nel giardino del tubo di scarico


    19. Foto Attraversamento del cortile

    20. Altro dell'attraversamento del giardino


    21. Continuazione dell'attraversamento nel giardino del tubo di scarico



    22. Realizzazione dell'allaccio al pluviale



    23. Fine copertura tubazione di scarico

    COME è STATO CONCLUSO IL LAVORO ALL'INTERNO?

     Fase 1 Inizio della posa della guaina bituminosa.


    Ed ecco qui come abbiamo iniziato a realizzare il lavoro, con la posa della guaina bituminosa come deve essere posata (vedi foto dalla 24 alla 26)

    24. Inizio posa guaina bituminosa con il cannello
    25. Realizzazione della prima parte della guaina bituminosa


    26. Altra vista della realizzazione della guaina bituminosa


    27. Vista del rivestimento della guaina sul fondo dove si trova lo scarico sopra menzionato

    28.Particolare del rivestimento dello scarico
     Fase 2 Copertura della guaina con paracolpi


    29.Particolare del rivestimento della guaina bitumata con paracolpi 
    Fase 3 Prima "gettata" inerti sul paracolpi 

    Il paracolpi era necessario per proteggere la guaina bituminosa sottostante dagli inerti ed evitare di essere danneggiata

    Fase 4 Posa tessuto non tessuto per impedire al getto soprastante di mescolarsi con la sabbia sottostante

    Fase 5 Gettata sopra il tessuto non tessuto (visibile sul fondo di foto 3) 

    30.Posa del tessuto non tessuto ed inizio del getto superiore a finitura

    31. Ecco come si presenta il pavimento ancora oggi finito






    martedì 2 febbraio 2016

    FOGNATURE: COME SI RISOLVONO I PROBLEMI DI UNA FOGNATURA INTASATA. Parte 2: Intervento Condominio "Pioppi 2" a Verrone (BI)

    Ed eccoci qui, finalmente in questo 2016, a continuare l'argomento in oggetto del precedente post dove ho iniziato a trattare una parte del nostro intervento presso il condominio Pioppi di Verrone (BI). 
    Come già visto in precedenza vedrò di approfondire l'articolo con foto, video e disegni in modo da farvi anche qui capire l'intervento che è stato realizzato.

    AMBIENTAZIONE

    1. Condominio Pioppi 2 visto dalla strada Trossi (vista frontale)

    2. Condominio Pioppi 2 visto lateralmente


    INTERVENTO PIOPPI 2

    Qui sopra (nelle foto 1 e 2) ho ripreso le foto già viste nel precedente post, di cui però ho voluto riprendere per potervi spiegare meglio le fasi del progetto e qui sotto il tipo d'intervento previsto.

    eccolo qui sotto:

    3. Ingrandimento della planimetria di foto 1 in basso per intervento Pioppi 2

    Riassumendo brevemente: l'intervento al PIOPPI 2 è stato realizzato nello stesso periodo del PIOPPI 1, appena concluso il primo, dovevamo rifare una fognatura condominiale dalla fine della colonna condominiale (vedi foto 14) fino alla via Zumaglini; le lavorazioni previste erano:
    • Allestimento cantiere e formazione passaggio per accesso al negozio
    • Rimozione di autobloccanti esistenti sul marciapiede fronte negozio ed accatastamento presso l'area di cantiere, rimozione di bordure e aiuole
    • Esecuzione di taglio asfalto, scavo per ricerca vecchie tubazioni, rimozione delle stesse e posa nuova tubazione di adeguato diametro fino ad un massimo di Ø 200, posa pozzetto d'ispezione su giardino condominiale ed allaccio all'innesto esistente.
    • Esecuzione di reinterro con sabbia a contatto della tubazione, calottatura ove necessaria e riempimento con naturale ed ultimo strato superficiale con terra di coltivo precedentemente rimossa ed accantonata
    • Riempimento fossa Imhoff con sabbia e rimozione e chiusura pozzetto esistente
    • Ripristino aiuole, marciapiede, rimozione dell'area di cantiere e pulizia finale
    N.B. Il tubo per 10 ml di lunghezza e fino a 2mt di profondità (vedi foto n.3)

    Ed ecco sotto cosa abbiamo trovato durante le nostre lavorazioni:

    4. Formazione di recinzione lungo il cortile

    5. Formazione di recinzione di cantiere vicino al muro condominiale



    Subito ci troviamo di fronte alla prima grande sorpresa scavando: la tubazione di scarico (come da foto n. 3 allegata) che , dopo aver attraversato il cortile per intero, dovrebbe innestarsi nella via Zumaglini invece scorre orizzontalmente lungo il cortile vedi (foto 6):

    6. Fossa Biologica interrata e nascosta

    Ci siamo trovati questa sorpresina non molto piacevole, ossia il trovarci di fronte ad una fossa biologica interrata, non raggiungibile (quindi mai spurgata) esistente dalla costruzione del condominio (inizio anni '70). Questa era la causa dei continui riempimenti e rigurgiti della stessa fognatura, impedendo un normale deflusso dell'acqua. Essa era locata ad 1,6 mt di profondità posizionata tra il marciapiede e la aiuola, per raggiungerla ovviamente è stato necessario rimuovere sia l'aiuola che il marciapiede soprastanti.
    Ovviamente, la stessa ha richiesto il medesimo trattamento dell'intervento che avevano già visto nel post dedicato al PIOPPI 1 (prima di essere demolita), ossia lo Spurgo:

    Video Spurgo di questa fossa Biologica