lunedì 16 ottobre 2017

L' ABUSIVISMO EDILIZIO, NECESSITÀ O DOLO? CHE COSA E' VERAMENTE E DA COSA NASCE? ( parte 3: riflessioni generali)


L'ABUSIVISMO AI GIORNI NOSTRI COSA E' CAMBIATO DA ALLORA?

Nell'altro post abbiamo visto la tragica situazione dell'edilizia negli anni 60 (e potrei dire anche anni 70) dove mancava non solo una pianificazione territoriale urbanistica ma mancava pure l'obbligo per i comuni di doverla fare, ergo per cui tale "lacuna" ha provocato nel tempo uno stato perenne di "irregolarità legalizzata" che ha causato anche un dissesto idrogeologico non indifferente.
Volete avere un idea dei danni provocati solo dal dissesto idrogeologico dagli anni 50 in poi?
Bene Legambiente ha fatto tempo fa questo raccolta in pdf "L'Italia delle alluvioni" 
Il nostro territorio è molto molto vulnerabile ad eventi sia di dissesto idrogeologico, sismico, vulcanico e per dare un' idea complessiva e descrittiva per ogni singolo Comune d'Italia sull'ISTAT è stata creata questa sezione  (Mappa dei rischi dei Comuni italiani) dove per ogni comune è possibile tranquillamente reperire ogni singola informazione, ecco qui sotto un esempio di Biella tratto da questa mappa:
se la confrontiamo con una Comune come Norcia (PG) vediamo subito delle differenze enormi sul rischio sismico, sul lato sinistro è enormemente superiore. E' possibile notare in entrambi i comuni che circa il 70% a Norcia e ben oltre l'80% del costruito a Biella è fino al 1985 anno del primo condono edilizio.
Condono edilizio nato proprio per "sanare" e "monetizzare" una situazione disastrosa portata da:

  • Nessun obbligo da parte dei Comuni di dotarsi di PRG comunali che ha causato la costruzione d'immobili praticamente ovunque senza controllo
  • Difficoltà di reperire le poche concessioni esistenti già previste dalla norma urbanistica del 42 e ,quando presenti, il più delle volte totalmente prive d'informazioni importanti (ne so qualcosa per aver fatto accesso a concessioni edilizie di questo periodo dove a malapena si trovava una pianta dell'immobile mentre oggi ad esempio è obbligatorio avere tutti i prospetti e almeno 2 sezioni significative)
  • Legge Ponte del 1967 (la legge 765/1967) che pur preoccupandosi dello sviluppo incontrollato dell'edilizia fino a quel momento e pur introducendo per i privati le spese (gli oneri di urbanizzazione) non era riuscita più di tanto ad intervenire sul dilagare della speculazione edilizia ad ogni livello proprio per la quasi totale assenza di una pianificazione edilizia che tenesse in contro anche delle caratteristiche geologiche del sito in questione.
  • Inesistente legislazione dal punto di vista delle opere strutturali, in particolare vi ricordo che la prima legge che prendeva in esame le parti strutturali (non solo quelle soggette a sisma, ma tutte) è la n° 1086 del 5 novembre 1971, potete ben immaginare che tutto quello fatto prima a questa data non avesse NESSUN obbligo di progettazione statica e deposito collaudo di un edificio
  • Inesistente presenza di una mappa nazionale del rischio sismico come quella dell'INGV del 2006, quindi non utilizzabile per tutti i terremoti e frane che sono intervenuti in Italia prima di tale data.
  • Enorme frammentazione legislativa tra le varie Regioni, che ricordiamo avere un regime di legislazione CONCORRENTE con lo Stato, che ha portato nel tempo ad una progressiva dispersione e confusione dell'intero processo edilizio, causando tra l'altro fenomeni di corruzione e scarsa trasparenza nelle pratiche edilizie anche per via degli oltre 8.000 regolamenti edilizi di ogni Comune italiano.
  • Elevato costo della demolizione di un immobile (non necessariamente abusivo) i cui costi dalla mia esperienza vanno da un minimo di 8.000€ a salire a seconda della tipologia e grandezza. Moltiplicando questo numero per 5.500.000 (secondo lo studio di Sogeaadi edifici di cui è stato presentato negli anni un condono edilizio ma senza ricevere risposta dai Comuni; si ha un idea realistica di quali costi si andrebbe incontro per la demolizione anche di questi edifici. Contemporaneamente si parla di una somma quantificata in 21.700.000.000 € per il recupero di tutti gli oneri SOLO di tutte le pratiche già presentate e mai evase, tali somme corrispondono in maniera approssimativa all'intera Legge di Bilancio per il 2018. 
Ad oggi tuttavia la situazione è molto migliorata sia con l'introduzione di una normativa unica come il Testo unico dell'edilizia (D.P.R 380/2001, qui la versione più recente dopo le modifiche dei decreti "SCIA 1 e SCIA 2") sia per l'introduzione di un Regolamento edilizio tipo che sembra essere stato recepito dalle varie Regioni e comuni e questo non può fare altro che migliorare sia la trasparenza del mercato immobiliare/edilizio contribuendo ad una sostanziale sua ripresa.